Nel lontano 569 Re Alboino conquistò Pavia che fino al 774 fu capitale del Regnum Langobardorum.
Oggi, come un tempo, e dopo oltre due anni di intenso lavoro e preparazione di archeologi, storici e studiosi dell’alto Medio Evo, il popolo dalle barbe lunghe torna a risplendere in Lombardia. È infatti stata inaugurata il 1 settembre presso il Castello Visconteo l’importante mostra itinerante Longobardi. Un popolo che cambia la storia, una grandiosa esposizione che si potrà visitare fino al 3 dicembre, poi verrà spostata in Campania, dove dal 15 dicembre al 25 marzo sarà accolta al MANN di Napoli, infine ad aprile volerà in Russia, per una spettacolare presentazione al prestigioso Museo Ermitage di San Pietroburgo.
Dopo le scoperte e gli scavi nelle necropoli altomedievali condotti per oltre 15 anni, nuove sfaccettature dell’antico popolo guerriero sono venuti alla luce, regalandoci reperti inediti che i turisti potranno apprezzare in un percorso molto colorato e originale. Si tratta di un vero e proprio tesoro dell’antichità con oltre 300 opere provenienti ben 80 musei ed enti prestatori. I pezzi risalgono al 5 e 6 secolo, i ritrovamenti derivano da ben 32 siti e centri longobardi. All’interno di teche e vetrine si potrà curiosare fra 58 corredi funerari, che svelano dettagli minuziosi di questo popolo di guerrieri, appassionati di gioielli, come testimoniano i medaglioni in oro con filigrane, le originali fibbie delle cinture delle armature in argento o le collane preziose con pietre colorate. Attenti all’arte e all’architettura, i Longobardi ci hanno lasciato sculture e marmi decorati che raffigurano re e personaggi del passato. Fra le loro passioni non mancano la scrittura e i libri, ma anche il disegno o l’economia: spettacolare la finitezza del Codice delle Leggi Longobarde del 1005, che conserva preziose miniature o il più antico dei codici. con il famoso Editto di Rotari del 643.
La mostra è composta da otto colorate sezioni, affidate all’estroso designer Angelo Figus, che ha optato per scelte stilistiche davvero originali: dalle geometrie psichedeliche dei tappeti, alle morbide pareti in tessuto dai colori pastello, che accompagnano i visitatori in un percorso ovattato. L’effetto crea incredibilmente una fusione con l’arte antica, un mix che condivide vivacità e le forme creative. I bambini apprezzeranno l’utilizzo didattico di schermi oleografici e video, anche in 3D, e resteranno di certo affascinati dalla tomba del cavallo, sepolto con due cani e dalla fantasia utilizzata nel passato per creare monili e rudimentali oggetti di vita comune, dai pettini d’avorio alle collezioni di anforette, alle spille e monili dalle curiose forme. Spettacolare poi la fattura e l’attenzione per le armi, come per l’impugnatura della spada (scelta come copertina per la mostra) opera ardita di artigiani dell’epoca, come anche per gli spettacolari corni in vetro, probabilmente usati per bere, dalle brillanti sfumature color rosa vinaccia (per quello proveniente da Cividale) o blu cobalto (per quello che arriva da Castel Trosino).
Ma cultura longobarda significa anche tracce di storia e cultura che per secoli si sono tramandate e restano presenti e così la mostra prevede anche un ricco calendario di appuntamenti, visite e attività che animeranno non solo il Castello Visconteo, ma l’intera città di Pavia. Ad esempio ogni domenica (dal 10 settembre al 26 novembre) tutti i possessori del biglietto della mostra e su prenotazione potranno fare le visite guidate alla scoperta della Pavia Longobarda (telefonando al numero 0382.399790) e grazie alla collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei Pavesi e Aperti per Voi del Touring Club, la Diocesi di Pavia e l’Università degli Studi di Pavia, l’attività Longobardi. Alla scoperta delle cripte permetterà ai turisti di visitare alcuni luoghi di culto (solitamente chiusi al pubblico) e immaginare gli antichi splendori del popolo medievale visitando le cripte di Sant’Eusebio, San Felice e San Giovanni Domnarum (orari di apertura: S. Eusebio venerdì 14.30-17; sabato e domenica 11-17; San Felice domenica 14-18; S. Giovanni Domnarum sabato e domenica 15-17).
Spazio anche alle famiglie e ai più piccoli con gli appuntamenti gratuiti del ciclo Pit–Stop Mamme e bimbi nei luoghi longobardi per visite in mostra, percorsi didattici e una caccia al tesoro, tutti realizzati nell’ambito del progetto CULT CITY.
Valentina Castellano Chiodo