"Dear you", MAMbo ti spedisce l'arte a casa

Il MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna ha vissuto sulla sua pelle l'andamento della pandemia, dalle visite in presenza è passato al quelle virtuali per approdare oggi con il progetto Dear You, curato da Caterina Molteni, e raccordato visivamente da Mattia Pajè, alle visite dentro le case di ognuno.

Dear you immagine guida Mattia PajeCe lo spiega il presidente Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi: “I musei aprono e chiudono a seconda delle zone, con questo nuovo progetto il museo entra fisicamente, con 6 opere d'arte, nelle case di ognuno di noi.
E come fa? Con una modalità lenta, con un rito, il suono del campanello del postino che deposita una lettera nella buca. Si ritorna alla dimensione dell'attesa, che ha i suoi tempi non i nostri.
Per la generazione z la proposta è rivoluzionaria. L'attesa e il prendere la lettera dalla buca è una proposta poetica, che offre la possibilità di ricevere sei lettere con altrettante opere d'arte”.

Lorenzo Balbi, responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea|Istituzione Bologna Musei e direttore artistico del MAMbo, illustra il progetto: “Il museo è da noi pensato come un individuo vivente che riesce ad adattarsi al cambiamento. La prima reazione alla chiusura per pandemia è stato lo streaming, poi dopo il primo lockdown abbiamo reagito con i 2 minuti di Mambo (video fruibili da casa ndr) che ora sono diventati veri e propri approfondimenti, poi siamo arrivati al Nuovo Forno del Pane – (passando dall'idea di museo come centro espositivo a quello di laboratorio creativo dove gli artisti possono trovarsi, nel rispetto delle norme anti-covid, e riprendere la loro attività creativa ndr), riflettendo sul senso di uno spazio espositivo pubblico.
Dear you è un'ulteriore evoluzione. Si tratta di una vera e propria mostra, le opere sono state create appositamente per essere spedite. Non è un progetto semplice, ma ci stiamo riuscendo. Qualunque sarà il nostro colore, questa mostra potrà avvenire lo stesso. Credo che la ricetta vincente sia quella di mettersi sempre in discussione”.

Ma è la curatrice Caterina Molteni ad illuminarci sul progetto:
“Dear you è frutto dei tempi che stiamo vivendo. Ci siamo accorti che la svolta digitale non era sufficiente e abbiamo pensato a un progetto che permettesse al pubblico di fruire l'arte da casa hamja Ahsanpropria. Gli interessati riceveranno, tra metà marzo a giugno, sei lettere contenenti un'opera d'arte ciascuna, realizzata da altrettanti autori contemporanei”.
“E' una riflessione sull'intimità, come spazio di autodeterminazione, sociale, politica, ma soprattutto emotiva, sulla fragilità come strumento per far fronte alla pandemia, per sperimentare sentimento. Ci siamo accorti come siano necessarie nuove modalità di relazione oltre il virtuale è questo è un ritorno alla fisicità che riesce a varcare anche i confini nazionali”.

Le artiste e gli artisti coinvolti nel progetto riflettono su temi di fondamentale rilevanza nella nostra contemporaneità, come la perdita di contatto fisico e le relative ripercussioni sulla vita emotiva, la diminuzione della vita sociale condivisa e la necessità di creare nuove strategie di relazione e di cura, al di là dell’esperienza digitale.

Dear you richiamando espressamente la corrispondenza amorosa, accentua il forte intimismo innescato dalla ricezione di una lettera. In particolare si vuole sottolineare come la corrispondenza postale sia capace di alimentare dinamiche di cura grazie alla capacità di trasformare una voce lontana in qualcosa di tangibile e prossimo.

Chi sono gli artisti di Dear you?

Sei giovani artisti internazionali accomunanti da una pratica che abbina poesia, scrittura e performance. Al centro c'è il linguaggio, la comunicazione o la sua mancanza.

dora garciaHamja Ahsan, (Londra, 1981) è autore di un originale inno all'introversione nel paese dell'Aspergistan.

Giulia Crispiani (Ancona, 1986), attualmente in mostra alla Triennale di Roma, parte dalla parola scritta in un'avanguardia erotico-sovversiva, con l'obiettivo di riaccendere una tensione desiderante, come motore per una possibile rivoluzione.

Dora García (Valladolid, 1965), artista spagnola molto riconosciuta, affronta il tema dell'individualità nella società contemporanea e fa riflettere sull'intimità emotiva creata dalla corrispondenza postale.

Allison Grimaldi Donahue (Middletown, 1984), è sostenitrice della “materialità della parola”, testo come architettura di parole.

David Horvitz (Los Angeles, 1982) è artista internazionale e analizza la distanza tra i soggetti e la capacità di una lettera di attraversare concretamente lo spazio, diversamente da una mail. Lettera che abita e innesca dimensioni temporali uniche e invita all'azione.

Ingo Niermann (Biefeled, 1969) si occupa di finzione narrativa. Ogni essere dovrebbe avere la medesima possibilità di fruire di sesso e amore, a prescindere da età, sesso. Il suo è un approccio completista dove l'amore dovrebbe essere capillarmente diffuso. Parlerà di safe touch, la necessità di creare contatto tra le persone in questo delicato momento.

Ingo NiermanPer ricevere le opere ed inserirsi a pieno titolo nel progetto, che ha in sé il sapore della performance, occorre iscriversi online, dal 19 febbraio e fino al 14 marzo 2021, dal sito del MAMbo e, al costo di 20 euro (12 per i titolari di Card Cultura) ricevere le 6 lettere. E' possibile anche fare un regalo, con la formula “lettera sospesa” per chiunque è possibile acquistare dei pacchetti di abbonamenti e, fornendo la lista completa degli indirizzi, mandarli a gruppi di persone, associazioni, strutture assistenziali e istituti scolastici.

Volete mettere il gusto di attendere qualcosa di bello, addirittura un'opera d'arte, mica una bolletta, che arriva per posta?
Non vedo l'ora.

Sara Rossi