Egitto, la sicurezza cambia da luogo a luogo

Le località turistiche del Mar Rosso sono sicure. È la rassicurazione fornita dell’Ente del Turismo Egiziano. “In relazione a quanto sta avvenendo in Egitto - si legge in una nota - desideriamo invitare i turisti italiani a continuare a venire nel nostro Paese: il nostro maggior mercato, il Mar Rosso, è tranquillo e siamo certi che nei prossimi mesi i visitatori vi si recheranno sempre più numerosi”. “L’Egitto è finalmente ritornato al suo popolo e questa fase che sta vivendo fa parte della nuova era iniziata il 25 gennaio 2011", conclude l’Ente che rivolge anche un pensiero agli operatori: “Desideriamo comunicare ai tour operator che siamo vicini a loro”.
Decisamente di tono diverso la valutazione della Farnesina: “A chi deve partire per il mare non abbiamo detto “tornate presto”, perchè non c’è rischio. A chi vuole invece andare a fare turismo nell’Egitto delle città come Il Cairo, Alessandria o Luxor, diciamo che è meglio evitare. Sharm e le località di mare sono una cosa, le città dove ci sono le manifestazioni sono un’altra”. Così il viceministro agli Affari Esteri, Lapo Pistelli, oggi ad Agorà Estate sulla situazione in Egitto. “Quello che è successo in Egitto - aggiunge Pistelli - io lo chiamo golpe. L’esercito ha sospeso la Costituzione, sciolto il Parlamento e messo agli arresti un presidente eletto”.

Crollano i turisti all’ombra delle piramidi. La crisi politica sta avendo gravi ripercussioni sul turismo, messo in ginocchio già dalla rivoluzione di due anni fa, e rischia di compromettere le speranze di ripetere il record di visitatori (14 milioni) registrato nel 2010.
Il settore ha avuto segnali di ripresa quest’anno con 4,9 milioni di visitatori da gennaio a maggio, secondo i dati forniti dal ministero egiziano, anche se gli afflussi sono diminuiti del 17,3% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2012, anno in cui gli arrivi erano tornati ad avvicinarsi ai 12 milioni. In base alle cifre ufficiali, a fine aprile le prenotazioni negli hotel del Mar Rosso per l’estate avevano superato l’80%, mentre al Cairo hanno raggiunto il 45%.
Dati che hanno ridato fiato al settore che sembrava avviarsi ai picchi del 2010. Ma la nuova crisi politica ha ribaltato la situazione e adesso gli analisti sono preoccupati per l’impatto sulla fragile economia del Paese perchè a due anni ormai dallo scoppio della rivoluzione, il turismo è entrato in una spirale che rischia di inghiottire l’immenso patrimonio archeologico e architettonico del Paese e la situazione di instabilità scoraggia ulteriori arrivi.
Mentre la Farnesina “ha sconsigliato” i viaggi al Cairo, Alessandria, Suez, Ismailia, Port Said e nel delta del Nilo e di evitare il Nord Sinai, dove negli ultimi mesi si è registrato “un sensibile peggioramento del quadro di sicurezza”, secondo quanto riferisce un recente avviso di ‘Viaggiare Sicurì; al contrario, nelle zone più turistiche sul mar Rosso (come Sharm) e Alto Egitto (Luxor) non ci sono “criticita”’, anche se si consiglia di evitare escursioni fuori dai resort. (ANSAmed).